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free SOM

E' quasi arrivato il momento di aprire una bella petizione online per chiedere l'apertura con licenza open source del SOM di OS/2 di IBM.
Ci ritroveremo cosi a programmare un'applicazione per SOM e visualizzarla nativamente in KDE o GNOME...

SOM (System Object Model) is a library packaging technology that enableslanguages to share class libraries regardless of the language they werewritten in. This ability to share class libraries between various objectoriented languages solves many interoperability and re-use problems betweenobject oriented and non object oriented languages as well.

Key characteristics of SOM in support of these key commercial requirementsinclude:

- the ability to create portable shrink wrapped binaries

- the ability to create class libraries in one language that can beaccessed and used by other languages

- the ability to subclass from binaries even if they were written ina different language

- the ability to add new methods and relocate existing methods withoutre-compilation of the application

- the ability to insert new classes into the inheritance hierarchy withoutrecompiling the application.

SOM provides an object model distinct from those contained in objectoriented programming languages yet does not interfere with the use of thosemodels in the same application that is using SOM. In addition, SOM canbe used with procedural programming languages thus providing an objectmodel for those languages that do not have one.

SOM consists of an Interface Definition Language (with an accompanyingcompiler), a run-time environment with procedure calls, and a set of enablingframeworks.

SOM is an IBM technology that is being licensed to other companies inanticipation of extending its benefits to heterogeneous environments. Inaddition, a number of language vendors are working on providing nativeSOM capability for their compilers.

Un approfondimento su ninux.org per una rete libera

Ogni giorno mi confronto con i colleghi ed amici che non sanno nulla di reti libere, di possibilita tecnologiche per liberarsi, e di concetti stessi di liberta (è assurdo ma è la realtà misurata di ogni giorno).
Cio che noi diamo per scontato non lo è affatto per queste normalissime persone (normali dal punto di vista della conoscenza delle tecnologie sociali moderne che rendono sempre piu possibili la vera democratizzazione dei popoli).
Io li osservo come fossero anestetizzati.
Dobbiamo prendere in considerazione la lingua che parlano queste persone e con questa aprire un canale di connessione. per poter cominciare a comunicare con loro.
A me verrebbe di pensare alla costruzione di un manifesto da pubblicare, un manifesto cosi come lo è la licenza GPL o the Jargon File a titolo di esempio.
Una sorta di contratto che guarda solo l'aspetto umanitario ed implementativo della questione.Un aspetto che si eleva e si distanzia da qualsiasi posizione religiosa, politica, o di appartenenza se non alla pura liberta.
Niente politica nel senso volgare cosi inteso mediamente in questo paese.
Niente terminologie di massa e speculazione verbale.
Dovremmo presentarci come un sistema associativo (vedi ad esempio ONLUS) che vuole mirare esclusivamente ad un'implementazione tecnico/sociale per fornire una struttura di riferimento sulla quale, liberamente, la popolazione puo aggiungersi per "prendere e dare".
Con l'essere quindi "di utilità sociale", sfruttare la legge a proprio favore, dimostrando ancora che con la democrazia si costruisce la democrazia.
Dovremmo prendere esempio dalle realtà sociali virali che sono nate grazie alla rete.
FON è un esempio notevole, ma anche i modelli di sviluppo e pervasività si Seattle Wireless per non parlare delle metodologie delle reti peer2peer e chissa quanto altro...
E perche no un giorno FreeNet su mesh Ninux con routing Netsukuku ;)

SpatialBundles piccola presentazione presso pollycoke.net

In seguito al presente articolo su http://pollycoke.net
lavorando su un progetto analogo mi sono sentito di intervenire con un post per esplicitare meglio il mio lavoro:

Buongiorno a tutti,

vorrei portare alla vostra attenzione un progetto tutto italiano che sto sviluppando con certosina pazienza che cerca di risolvere una buona parte dei problemi introdotti da tutti i sistemi in Bundle oggi esistenti.

Alcuni riferimenti diretti qui:

http://developer.infodomestic.com
https://sourceforge.net/project/showfiles.php?group_id=199098

Di seguito lo skeleton che sto usando per la costruizione del Bundle:

http://it.wikipedia.org/wiki/SpatialBundles

in particolare uno scambio di punti di vista con Alexander Larsson

http://lists.freedesktop.org/archives/xdg/2007-September/008812.html

In poche parole uno SpatialBundle è un Bundle semicompleto che vive in un file e necessita quasi esclusivamente per funzionare della shell POSIX (ora bash ma poi dash compatibile) e di xmessage per alcune interazioni.
Ad oggi lo sviluppo avviene tramite Ubuntu quindi sfrutto anche una componente di zenity e della system tray per migliorare l'esperienza di ritorno con l'utente, ma ho intenzione di rendermi indipendente anche da loro.

Alcune differenze dagli altri sistemi ormai noti come glik klik AppDir & co sono:

Vive in un file ed in quanto tale è manipolabile come un file.
Non necessita di istallazione 1 programma = 1 file = 1 click per eseguirlo (a meno del doppio clik)
Non necessita di infrastrutture esotiche tipo FUSE
Non necessita di accesso root
Non necessita di preinstallazione di programmi proxy tipo klik
Si comporta come un eseguibile al pari di glick ma con qualche riserva in quanto è un file shell con il payload incorporato (usa il codice di makeself/loki)
Lavora in ambiente di memoria protetto e non permette il code injection in quanto ogni esecuzione del bundle ha un controllo checksum e crc di consistenza.
Non usa file immegine cramfs o altro.
Non sporca il file fstab
La sua architettura interna è 100% ROX Application Directory (ho inserito anche il proxy standard AppDir) compatibile e presenta una compatibilità in via di miglioramento con le Application Bundle di OSX/NEXTSTEP.
In particolare se con il ROX filer si visita la cartella Programs che contiene la cache dello SpatialBundle è possibile vedere direttamente un'icona in stile ROX ed avviare dalla cache l'applicazione (operazione non necessaria).

L'esecuzione del Bundle produce un menu contestuale presente nella tray per il controllo primordiale del Bundle stesso compresa la rimozione della cache (che viene comunque rimossa ad ogni riavvio del computer).
E' progettato per venire incontro alle esigenze della "Nonna".
Soffre di alcune latenze al primo avvio che sono funzione dell'espansione del file nella cache.
Sto progettando un metodo statistico che cone le dovute premesse conservative migra la cache da disco a ram pura per velocizzare l'avvio di applicazioni pesanti (ad esempio OpenOffice).

Vorrebbe essere multipiattaforma attaversando GNU/Linux - BSD - OSX - Windows (ovvero li dove è possibile installare una shell standard POSIX o al limite bash).

del WiMax una nota polemica...ogni tanto ci scappa

Oggi sulla lista di ninux.org dove sono iscritto per seguire gli sviluppi della rete libera ho postato il seguente messaggio:

Ho la depressione in corpo.
Tanto per cominciare WiMax almeno qui in Italia = pagare per la liberta di parola

Ovvero uno strumento super promosso dallo stato per la trasmissione della liberta di parola è in mano all'economia ovvero i monopoli accentratori che hanno come prima regola il profitto.

Poi vogliamo parlare di come lo stato che sia di destra o di sinistra mai e poi mai abbia in modo risolutivo promosso il WiFi verso unicamente la sua popolazione.Ovvero liberalizzando senza mezzi termini l'utilizzo delle frequenze per a/b/g/n.
Invece oggi ci ritroviamo a cercare di aggirare la legge per essere legali quando dovevamo concentrarci, grazie alla relativa legge, a costruire esclusivamente la struttura per la liberta.
Ma dove siamo a Cuba!!!In Corea del Nord??

Ci hanno regolamentato tutto pur di avere il controllo dell'informazione.Anche le onde acustiche!! Mica possiamo gridare...è vietato!! (gridare quando non si manca di rispetto il prossimo si intende ;).

Tutta questa storia che come l'aria dovrebbe essere scontata, mi sfinisce, anche se non mi abbatte affatto.
Ma certo che l'Italia almeno sotto questo punto di vista fa proprio cagare!!! ma di brutto!!
Non è piu una questione di chi voti...tanto come la metti loro hanno delle politiche piu generali che vanno bene a destra e a sinistra...ovvero opprimere la circolazione delle informazioni perchè in questo modo si decentralizza il potere...ovvero lo si passa dallo stato centralizzatore alla sua popolazione, con, reciprocamente, vantaggi e svantaggi.

Facessero quello che vogliono con il WiMax per me ci si possono strozzare..io vorrei che il WiFi fosse veramente all 100% libero ovvero, niente tasse, niente vincoli etc etc (per non parlare della storia dei ponti laser!!! incredibile).

Ma cosa dobbiamo fare?? referendum? ma a chi bisogna tartassare ogni giorno fino alla fine dei tempi per avere sto WiFi libero??
Scusate lo sfogo...ma sono depresso!!

Ciao,

Luca

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