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[SpatialBundle building the FAQ ] 8 - Rendere eseguibile lo SB è cmq un passo in più, non c'è modo di avere un "repo" fidato?

Felipe Pollycoke ha posto la seguente domanda:

D: Rendere eseguibile lo SB (ndr SB=SpatialBundle) è cmq un passo in più, non c'è modo di avere un "repo" fidato?

R: La risposta è Si! Ma perchè praticamente con i bits si può fare tutto (informaticamente parlando)...diffida da chi dice no :)
Divido la domanda in due parti:

8a) "Rendere eseguibile lo SB è cmq un passo in più" ... è necessario?
Si e no.
Il concetto generale è meno clic fai meglio stai.
Quando scarico un file potenzialmente eseguibile è giusto che venga osservata un'azione responsabile ed il più cosciente possibile da parte dell'utilizzatore.L'azione di aggiungere l'eseguibilità potrebbe aiutare a riflettere.
Il problema principale è che i miei tester hanno sempre difficoltà a capire il concetto e sopratutto a trovare il modo di modificare l'attributo.Questo è un problema da risolvere.
Quando scarico un .exe su Windows posso tendenzialmente eseguirlo inpunemente, con uno SpatialBundle no.E' nativamente anti clic isterico.Le versioni di Vista che ho testato hanno introdotto una grande diga a proposito e paradossalmente è diventato quasi meno usabile di Linux, ovvero bisogna in qualche modo esplicitare l'esecuzione del file con una finestra grafica.Immagino Windows 7 ereditare questa features/bug/annoyance.
Ad esempio Nautilus quando intercetta uno script shell eseguibile opera un feedback simile fornendoti un menu più verboso dove puoi scegliere se aprire con un file testo o eseguire lo script.E' ancora una soluzione molto tecnica, però è uno sbarramento che può far riflettere (il problema è che il target di quel messaggio è una regione di popolazione informatizzata molto ristretta).
Complessivamente un file senza attributo eseguibile viene visto come un ramo secco e se questo è un file script testuale può essere anche risolto strambamente con un mime su un editor testi.
Per risolvere il problema ci vuole un supervisor fornito dal distro vendor, dal DE vendor o dal SpatialBundle vendor.
Il progetto GNOME fornisce un timido supervisor sui script eseguibili, ma non è sufficiente.
Una soluzione elegante potrebbe essere espressa da un fornitore fidato di software tramite un canale sicuro...
A titolo di esempio i "repo" di Debian e Ubuntu (esempio anche i PPA) sono fornitori fidati :)

8b) non c'è modo di avere un "repo" fidato?

Si.
Questo sarebbe il passo successivo dopo il rilascio dello SpatialBuilder 1.0
Ora a titolo sperimentale il "repo" fidato è il mio deposito su sourceforge (con i suoi limiti).
Bisognerebbe esplicitare tutti gli attributi che definiscono la parola "fidato" associato a "repository".
A tal proposito vi invito a commentare sotto e fornire elementi di discussione.
Quando immagino un deposito fidato mi vengono in mente delle persone responsabili che compilano dei sorgenti verificati.
Che impacchettano secondo delle lineee guida standard.Che espongono i pacchetti su un server sicuro.Che forniscono metodi di controllo dell'integrità dei dati.Che forniscono un canale trasmissivo sicuro.Che forniscono metodi e attributi per permettere all'utilizzatore di verificare l'autenticità della sorgente del catalogo...etc etc.
Potenzialmente un ambiente basato su apt può essere tutto questo e di più.
Immagino che quando si parla di fiducia bisogna considerare più gli aspetti scientifici verificabili che la fede basata su elementi emozionali.Anche se c'è sempre un limite a tutto ciò.
Massimizzando le tecniche verificabili rimane solo la parte legata alla fiducia (in fondo chi mi garantisce che il maintainer non introduce un piccolo spy nascosto in 30mila linee di codice?).
A titolo di esempio una parte di questo problema vuole essere risolto all'interno della comunità NetBSD dove esiste un team di revisione del codice che in qualche modo cerca di minimizzare questo potenziale latente.
Non a caso le mie prime compilazioni utilizzavano il repository dei sorgenti di NetBSD proprio perchè si possono ritenere sicuri a livello di sorgente (non al 100%).
Il problema del repo di NetBSD è che segue in parte la filosofia del live filesystem di gentoo quindi bisogna tribolare un pochino per isolare i pacchetti con le dipendenze risolte con lo stesso standard di sicurezza da loro offerto.E' un problema che loro conoscono bene e che pian piano stanno risolvendo.
E' molto probabile che nel futuro Debian dovrà in qualche modo ereditare molte delle tecnologie che verranno introdotte dall'ambiente Pkgsrc di NetBSD.

L'utilizzo di apt attualmente richiede root.Ho provato in vari modi a scardinare apt da root ma è nativamente e fisiologicamente progettato per funzionare da root (per certi versi questo volere è intrinsecamente hardcoded), tutti i miei tentativi hanno prodotto fork (concetto DEPRECATED per me).
Se dovessi immaginare un ambiente misto con un repo fidato di SpatialBundle basato su apt, cercherei di limitare al massimo l'intervento root a questi passi:
1) Uso da parte dell'utente di un catalogatore tipo synaptic o forse meglio qualcosa di simile a Gnome App Install (immagno anche un fantascientifico addon/plugin di songbird).
2) Scelta dello SpatialBundle
3) Clic + password di amministrazione (tipo sudo con Ubuntu)
A questo punto il deb dovrebbe semplicemente memorizzare lo SpatialBundle in un punto di ingresso esplicito comune a tutti tipo: /home/Applications
quindi cambiare l'owner del SB in Applications , aggiungere il bit eseguibile allo SpatialBundle e permettere a tutti nel gruppo Applications di eseguirlo.
Immagino quindi che nelle home di ogni utente venga prodotto un link simbolico alla folder /home/Applications
Qui finisce l'intervento di apt e di root.Che si è limitato a scaricare in modo "fidato" e presentare in modo consistente ed usabile lo SpatialBundle agli (ma alla fine al) utenti(e) del computer.
Consistente perchè gli SpatialBundle del catalogo "fidato" sono in /home/Applications (utente di comodo ristretto), perchè lo script di post install nel deb provvede in modo "fidato" ad aggiungere il bit eseguibile e verificare e/o costruire il link simbolico dalle cartelle utenti al deposito locale.Tutto questo mantenendosi largamente isolati dal filesystem root (no /usr no usr/bin etc etc) e rispettando sicuramente lo standard del UNIX FHS (nelle $HOME faccio quello che mi pare in fondo).In questo modo comunque si preserva l'intervento di root eseguendo lo SpatialBundle con i diritti di gruppo dell'utente Applications.Rimane consistente perche lo SpatialBundle in qualità di singolo file può essere clonato nel proprio spazio dei file (la $HOME o una chiavetta USB o un CDROM o via mail o altro).
Gobo Linux, ROX, OSX e altri hanno dimostrato che questa strada in qualche modo e con le dovute riserve è percorribile.
Una volta in qualche lista avevo proposto una soluzione al pari di itunes per il software Linux basandolo su apt, sono stato largamente ignorato e deprecato (in ubuntu brainstorm ampiamente votato contro).Poi son usciti fuori Gnome App Install ed in giro tutta la serie degli AppStore a partire dal famigerato telefono della mela morsicata.Oggi un App Store associato ad un software di presentazione è la cosa più naturale che ci si aspetta su un dispositivo...quando noi viviamo da sempre in questo ambiente controllato, verificato e fidato (tutti i repository Linux/BSD sono degli appstore a costo zero).
A mio avviso oggi più che mai un repo "fidato" di oggetti come gli SpatialBundle hanno un grande senso, mentre perde sempre più senso un catalogo come apt per le applicazioni desktop che sporca il filesystem root.

mini FAQ SpatialBundle

Di seguito ho condensato alcuni pensieri della serie: "fatti una domanda e datti una risposta" + opinione personale + domande esterne ricevute.
Questa pagina vuole essere una premessa ad un documento più completo che può essere sviluppato solo con le vostre domande
.

1) D: I file di configurazione/personalizzazione di ogni applicazione dove saranno installati?
R: Ogni applicazine decide per se dove installare le configurazioni.
Notoriamente il 99% delle applicazioni Desktop per Linux salvano le configurazioni in una cartella nascosta nella cartella dell'utente (i famosi file e cartelle puntate).
Uno SpatialBundle offre una locazione aggiuntiva posta in $HOME/.config/Infodomestic/Objects che lo sviluppatore può usare a suo piacimento.

2) D: Gli SpatialBundle si propongono come rimpiazzo agli attuali package manager?
R: NO! uno SpatialBundle è cosi indipendente da tutto che lavora in parallelo a qualsiasi sistema di gestione pacchetti, comprese le tecnologie Klik, CNR, 0Install, AutoPackage, PBI e/o Java WebStart
Uno SpatialBundle è progettato per lavorare trasparentemente su Linux, *BSD, Solaris, OSX e Windows
Il primo utilizzo pratico che ho potuto misurare è nella distribuzione delle KillerApp da Desktop tipo firefox, openoffice, sunbird, thunderbird, skype, picasa,acrobat, realplayer etc. etc.

3) D: Che differenza c'è con un file DMG di OSX?
R: L'unica non differenza è un feedback inziale con l'utente dove questo clicca e qualcosa succede.
Un pacchetto DMG è un file immagine compresso che dopo essere stato scaricato va aperto (come fosse uno zip) e poi prelevato il contenuto al suo interno per essere ulteriormente manipolato.
In poche parole un DMG è un contenitore passivo che contiene solo dati.
Uno SpatialBundle è un oggetto vero con funzionalità e caratteristiche attivabili (tecnicamente conosciuti come metodi ed attributi).
Dopo averlo scaricato su uno SpatialBundle ci si clicca sopra e si attende il feedback totale che genericamente si riduce all'esecuzione del programma in oggetto.
Un classica sequenza analoga con un DMG si riduce ai seguenti passi:
1) Cliccare su un link di una pagina web
2) Salvare nel desktop
3) Attendere il download
4) Cliccare sul file DMG salvato
5) Attendere l'autoapertura del file che si presenterà come un'unità disco (ho misurato disorientamento su degli utenti di test)
6) Trascinare l'icona caratteristica del software contenuta nell'unità disco virtuale in una cartella di comodo (notoriamente Applications)
7) Sganciare (smontare) e chiudere l'unità disco DMG virtuale (trascinando nel cestino l'unità o cliccando sull'apposita iconcina del Finder)
8) Aprire la cartella Applications
9) Cliccare sull'icona del programma ed attendere la sua esecuzione.

Ci sono casi dove viene automatizzata la fase che va dal clic sul web all'apertura automatica del disco virtuale DMG spòecialmente se si usa Safari invece che Firefox.

Una classica sequenza con uno SpatialBundle può ridursi ai seguenti passi:
1) cliccare sul link nel web
2) Attendere
3) Usare l'applicazione che si è avviata automaticamente.

L'alternativa più lunga è
1) Cliccare sul link nel web
2) Salvare il file nel desktop
3) Attendere il download
4) Abilitare l'eseguibilità del file (disabilitata per defaults per sicurezza)
5) Cliccare sul file ed attendere l'esecuzione del programma

Come si evince dall'elenco nella peggiore delle ipotesi le operazioni sono estremamente ridotte all'osso.

Dal punto di vista della sicurezza una AppDir in qualità di cartella può essere gravemente danneggiata o modificata.
Uno SpatialBundle con un autocheck interno sha512 non permette il code injection rendendolo praticamente invulnerabile a malware e virus per non parlare di middle man o manipolazioni di qualsiasi sorta.

4) D: Che differenza c'è tra una directory AppDir di OSX ed uno SpatialBundle?
R: Quando un utente clicca su uno Spatialbundle o su un AppDir di OSX riceve praticamente lo stesso feedback, ovvero in genere l'avvio dell'applicazione sottesa.
La vera differenza è nella manipolazione dell'oggetto dove nel primo caso è una cartella mascherata nel caso di uno SpatialBundle è un file vero manipolabile in modo trasparente da tutti i sistemi operativi destkop attualmente in circolazione.
Un esempio su tutti: se devo inviare il programma ad un amico per posta con uno SpatialBundle è sufficiente allegare il file e spedirlo, con un AppDir no in quanto è una cartella e quindi bisogna prima creare un archivio (tipo un file compresso zip) e poi allegare il file, il ricevente in quel caso deve svolgere l'operazione simmetricamente inversa, mentre con uno SpatialBundle deve limitarsi a cliccarci sopra ed eseguirlo.
Uno SpatialBundle è molto più pratico di un AppDir.
Un'AppDir non rappresenta necessariamente tutta l'istanza dell'oggetto di interesse in quanto potrebbe essere anche funzione di un'installazione e quindi una parte dei metodi e attributi potrebbero risiedere in altre parti del filesystem.
Uno SpatialBundle è sempre un oggetto autoconsistente ed integro, completamente individuabile ed isolato dal resto del sistema.Esso sfrutta la filosofia nativa e dirompente dello stile UNIX...tutto è un file.

5) D: In Mac OSX con il tasto destro su un AppDir posso esplorare il contenuto della cartella, come entro in uno SpatialBundle?
R: Uno SpatialBundle essendo pensato come un oggetto vivo, è costituito da metodì ed attributi che si possono interrogare.
E' sufficiente eseguire: NomeBundle --help per ricevere un elenco di ulteriori informazioni che comprendono ad esempio anche tags e labels associati al bundle nonchè la capacità di estrarre l'icona rappresentativa.
Se si vuole entrare nella gerarchia dei file che rappresentano l'applicazione integrata è sufficiente entrare in /tmp/Programs per accedere in modo trasparente e senza limiti di lettura alla cache di memoria (che viene eliminata ad ogni reset forzato del Bundle o ad ogni riavvio della macchina).

6) D: Qual'è la tua visione di un ecosistema basato sugli SpatialBundle?
R: Attualmente vedo molto pratica la coesistenza tra un catalogo basato su apt come i repository offerti dall'ambiente Debian ed un catalogo web e/o locale basato su SpatialBundle indicizzati da tracker & co.
Mi piacerebbe costruire una distribuzione minimale al massimo costituita da una base LSB + X + un DE ridotto all'osso per fornire il minimo di funzionalità tutto gestito da apt sul quale poi fornire un catalogo di applicazioni SpatialBundle.
In questo modo apt può concentrarsi esclusivamente sull'aggiornamento del sistema minimo che deve essere garantito dal vendor della distribuzione e poi multipli vendor in stile AppStore che forniscono SpatialBundle indipendenti.Tutto condito e gestito da firme digitali, certificati vari, e tutto quello che serve per garantirsi l'integrità e le veridicità della sorgente del catalogo, nonchè del canale trasmissivo.
In questo modo si possono separare e redistribuire anche le responsabilità del sistema di packaging delle user applications.Complessivamente immagino un aumento sicuro di entropia nell'ecosistema, ma anche una migliore selezione darwiniana nonchè fondamentale per il mio punto di vista, un sempre più decentralizzazione e quindi redistribuzione del potere.
Oggi una distribuzione Linux (esempio Fedora o Ubuntu) opera a tutti gli effetti pratici un controllo monopolistico ed assolutistico su tutta la fase del processo che va dalla generazione della distribuzione allo sfruttamento della stessa da parte degli utilizzatori finali.
Questo sistema ha grossi vantaggi, è sufficiente controllare la qualità del codice di NetBSD o PCBSD per capire che può funzionare ma paradossalmente può considerarsi molto più democratico un qualsiasi sistema operativo Windows!!! Che praticamente, anche se in modo controproducente, permette a tutti di costruire e distribuire software e di conseguenza anche distruggere tutto il sistema in una specie di grande eutanasia digitale.
Penso che un buon equilibrio tra un gestore centralizzato ed un sistema decentralizzato ma verificato può aiutare a creare vera innovazione nel mondo dei sistema operativi liberi.

7) D: Come si confronta complessivamente un file Klik con uno SpatialBundle?
R: Attualmente un file klik è solo un'ipotesi sul web che viene intermediata da uno script proxy locale che provvede a scaricarlo in modo pseudo trasparente e poi manipolarlo localmente.
Da questo punto di vista uno SpatialBundle è un vero file manipolabile e disponibile subito presso:
https://sourceforge.net/project/showfiles.php?group_id=199098
come un elenco discreto di files nudo e crudo da scaricare.Quando è stato scaricato si osserva e manipola un file come succede da sempre su qualsiasi desktop.Niente di nascosto, un sempice file da scaricare e da cliccare.
Dal punto di vista del design uno SpatialBundle non deve chiedere mai la password di root se lo fà rifiutatevi ed eliminatelo subito.
Uno SpatialBundle è progettato nativamente per essere eseguito in modalità non amministrativa, questo per massimizzare la garanzia di integrità del sistema ospitante.
Nel design e nello spirito dello SpatialBundle la password di root è delegata alla sola amministrazione globale del computer.
Ritengo complessivamente l'accesso come root assolutamente deprecabile.
Dal punto di vista del design di uno SpatialBundle un pacchetto Klik è visto al pari di un virus o di un pacchetto deb ovvero può essere abilitato a manipolare anche lo spazio root.
Le implementazioni dei proxy Klik generalmente richiedono un accesso iniziale root per installare il client, questo punto di vista è deprecato dal design di uno SpatialBundle.
Uno SpatialBundle si scarica e si esegue, un Klik necessita di una preinstallazione di un componente di aiuto per manipolare un file klik.
Quando eseguo uno SpatialBundle come utente normale il 99,99999% dei casi ho la certezza fisica che il filesystem root non verrà mai e poi mai toccato.Questa garanzia non viene fornita dal sistema Klik e le azioni tendono a basarsi sulla fede (ma il client installato da root installa anche librerie non previste dal repository fornito dal distro vendor?)
Uno SpatialBundle non tenta di usare prima le librerie di sistema e poi eventualmente installare le proprie.In questo caso il pachettizzatore di uno SpatialBundle è responsabile in solido della qualità del pacchetto per le distribuzioni in suo target (teoricamente un pacchetto SpatialBundle può operare in modo trasparente su BSD, Linux e altri).
Sotto questo punto di vista uno SpatialBundle si comporta molto similmente ad un Universal Binary di OSX ovvero integra in seno la soluzione trasparente senza necessità ulteriori.
Uno SpatialBundle è progettato per funzionare sempre anche in assenza di rete, un file klik potrebbe non funzionare se deve risolvere le dipendenze.
Il design Klik favorisce il minimo sforzo allo sviluppatore (dipendenze risolte a runtime autoadattandosi in funzione delle valutazioni operate in loco dagli algoritmi di risoluzione, lo sviluppatore si solleva la responsabilità di eventuali fallimenti).
Il design SpatialBundle favorisce il minimo sforzo all'utilizzatore (dipendenze soddisfatte nativamente dallo sviluppatore responsabile che risponde in solido del fallimento).
Il parco software di SpatialBundle è ridicolo se confrontato con quello di Klik ma il compilatore/builder SpatialBuilder non è stato ancora rilasciato e quindi attualmente genero in prima persona pacchetti di KillerApp per testing.
Ogni SpatialBundle viene accompagnato da 4 file checksum di integrità (cksum, md5sum, sha1sum e sha512sum).A questo va aggiunto un autochecksum con sha512sum interno ogni volta che viene eseguito (se c'è stato code injection si blocca prima di eseguire il programma incorporato).Ogni binario e libreria del programma integrato viene accompagnato dal suo equivalente file sha512um.Ho previsto in futuro l'integrazione del controllo della firma digitale di autenticità della sorgente del deposito software ed altre amenità simili.

...to be continued

Firefox 3.2 (a1pre) passa ACID3 al 94%

[Italian]
$echo "Hello World!"
Hello World



Come quasi al solito potete scaricare Firefox 3.2 (ACID 3 test al 94%) qui:

https://sourceforge.net/project/showfiles.php?group_id=199098&package_id=284482&release_id=663954


come al solito niente installazione (in questo caso è come sparare sulla croce rossa visto che mozilla è ultraportabile).

Insomma scaricate abilitate l'eseguibilità e cliccateci sopra...

Testato e funziona su Ubunterie varie (8.04 e 8.10), Debian 5, Acer Aspire One con Linpus (figuriamoci quindi con Ubuntu).

Troverete come al solito lo SpatialBundle ed il file sha512sum di check consistenza.

Per chi come me lavora con mesh, fem, fea, calcoli strutturali ed amenità varie tipo MSC Marc e compagnia bella allora potete trovare il pacchetto dell'ultimo Gmsh 2.3.0 ricompilato con ottimizzazioni (mini cad + mesh con pre e post processing) + Genius 1.0.5 che è una ambiente per calcoli stile matlab in miniatura (serve se siete stanchi di aprire ogni volta l'interprete python per svolgere complesse ed utilissime operazioni tipo 1/0).

Di seguito i riferimenti per scaricare

Gmsh 2.3.0

https://sourceforge.net/project/showfiles.php?group_id=199098&package_id=311482

Genius 1.0.5

https://sourceforge.net/project/showfiles.php?group_id=199098&package_id=309570


Per una panoramica completa dei pacchetti SpatialBundles:

https://sourceforge.net/project/showfiles.php?group_id=199098

In cucina sto cuocendo: GanttProject a Freemind

"Feel Better" ;)

[English]

As almost always you can download Firefox 3.2 (ACID 3 tests at 94%) here:

https: //sourceforge.net/project/showfiles.php?=199098&group_id=284482&package_idrelease_id=663954

as usual no installation required due to the SpatialBundle nature.

So download and add exec bits then click on it ...

Tested, works on Ubuntu 8.04 and 8.10, Debian 5, Acer Aspire One with Linpus.

You will find as usual the SpatialBundle and sha512sum file consistency check.

For those who like me works with mesh, fem, fea, structural calculations and various amenities such MSC Marc then you can find a package of gmsh 2.3.0 recompiled with optimizations (mini cad + mesh with pre-and post-processing) + Genius 1.0.5 which is an environment for calculations closed to matlab (needed if you are tired of opening every time the python interpreter to perform complex operations and useful type 1 / 0).

Here's the references to downloads

Gmsh 2.3.0

https://sourceforge.net/project/showfiles.php?=199098&group_id=311482package_id

Genius 1.0.5

https://sourceforge.net/project/showfiles.php?=199098&group_id=309570package_id

For a complete package views:

https://sourceforge.net/project/showfiles.php?group_id=199098

I'm cooking in the kitchen: FreeMind and GanttProject

stay tuned ;)

Pidgin 2.5.3 with Facebook for Ubuntu and Acer AspireOne




[ITALIAN]

(tomo tomo cacchio cacchio): regalino della befana

Pidgin 2.5.3 versione SpatialBundle0.9.38.4 aka 'Impavid Bacon' ;)

Just for you now sports new features:

- File md5 di consistenza lo trovate subito sotto nel link di download

- Facebook integrato nativamente (funziona è fico e finalmente non devo aprire più quella palla di pagina)

- Compatibile con Ubuntu 8.04, Ubuntu 8.10 e nientepopodimeno che Acer AspireOne con Linpus (uno SpatialBundle..è/sarà/chissà/sperem ovunque e per sempre)

Dovete sapere che Linpus non supporta xmessage nativo di X.org (grave per me) ciò mi ha costretto a cominciare a sviluppare la versione zenity based ed ora potete manipolare nell'AspireOne il menu contestuale dalla tray area via zenity...qualche piccola noia ma funziona..ci sto lavorando alacremente sopra..

Di seguito il link:

http://downloads.sourceforge.net/infodomestic/ioPidgin2.5.3-Ubuntu8.04_InfodomesticObjects0.9.38.4?use_mirror=switch

md5:

http://downloads.sourceforge.net/infodomestic/ioPidgin2.5.3-Ubuntu8.04_InfodomesticObjects0.9.38.4.md5?use_mirror=switch

Come semper voster:
1) Scaricare
2) Tasto destro - Proprietà - Aggiungere eseguibilità al file
3) Doppio click e parte direttamente

Nell'AspireOne dovete aprire il file manager ed andare nella cartella Scaricati/Downloads

A voi

"Feel Better"

[ENGLISH]

Pidgin 2.5.3 version SpatialBundle0.9.38.4 aka 'Impavid Bacon';)

Just for you now sports new features:

- File md5 consistency can be found just below the download link

- Facebook integrated natively

- 100% compatible with Ubuntu 8.04, Ubuntu 8.10 and derivatives, Linpus Acer AspireOne (a SpatialBundle .. is / will be / somewhere / anywhere, and hopefully forever...one day)

You must know that Linpus does not support natively xmessage of X.org (serious to me) that I was forced to start developing the zenity based and now you can manipulate the context menu from the tray area via zenity ... some little boring but it works. . I'm working hard on ..

Below is the link:

http://downloads.sourceforge.net/infodomestic/ioPidgin2.5.3-Ubuntu8.04_InfodomesticObjects0.9.38.4?use_mirror=switch

md5:

http://downloads.sourceforge.net/infodomestic/ioPidgin2.5.3-Ubuntu8.04_InfodomesticObjects0.9.38.4.md5?use_mirror=switch

As semper voster:
1) Download
2) Right click - Properties - Add to the file executability
3) Double click and you start directly

For AspireOne you've to open the file manager and go in the Downloads folder to find out what you've downloaded before with Firefox

Dedicated to you

"Feel Better"

ioSeq24 0.8.7 in SpatialBundle 0.9.33

[Italian]

Operazione "Feel Better" :)

Come sempre a voi un bel SpatialBundle fresco di giornata.
Oggi una dedica ai musicisti che hanno bisogno di un sequencer puro senza fronzoli.

Seq24 un ottimo prodotto che può pilotare multipatter in parallelo via canali MIDI dedicati.
Insomma il marakanà alla stato puro con una semplicità mostruosa..

Ora ancora più semplice perchè come al solito non richiede installazione grazie alla tecnologia SpatialBundle

Costruito per Ubuntu 8.04 e testato allegramente (ci ho suonato tutto questo w-e) su Ubuntustudio 8.04.1

l'ultima Seq24 0.8.7 in SpatialBundle 0.9.33

http://downloads.sourceforge.net/infodomestic/ioSeq24_0.8.7-Ubuntu8.04_InfodomesticObjects0.9.33

P.S. per i curiosi con seq24 ho pilotato un Mini Moog e due Jupiter 8 in parallelo e suonavano da dio!!

[English]

Operation Feel Better ":)

As always to you a nice fresh SpatialBundle.
Today a dedication to musicians who need a sequencer pure without frills.

Seq24 an excellent product that can drive multipatter in parallel via MIDI channels dedicated.
So the "marakanà" the pure simplicity with a monstrous ..

Now even easier because as usual does not require installation thanks to technology SpatialBundle

Built for Ubuntu 8.04 and tested merrily (I played there all this wee-end) on Ubuntustudio 8.04.1

Last Seq24 0.8.7 in SpatialBundle 0.9.33

http://downloads.sourceforge.net/infodomestic/ioSeq24_0.8.7-Ubuntu8.04_InfodomesticObjects0.9.33

P.S. for the curious with seq24 I have driven a Mini Moog and two Jupiter 8 in parallel and played by god!

Something that could really change thinks

After years of parsing of packaging systems, software distribution technologies, OSX Bundles, ROX AppDir, GoboLinux way to do thinks, Autopackage, Klik & Co, BSD Ports, PC BSD way to spread to the world catalog software, Java WebStart, NetBSD pkgsrc, ex Lindows ;) klik like catalog with browser integration to mimic dmg OSX management...and so on.. I made SpatialBundles.

Single file full application bundles that you can manage like any other file in an typical human object oriented way...move, remove, send without using any intermediate layer like gio/kio/gvfs & co just use the power of file system engine (the layer exported from the kernel and available in the same way to all).

I think the best way to feel what I mean is to test on the road software packaged with SpatialBundle technology.

here you can taste it:

http://downloads.infodomestic.com

Today the SpatialBundles are build with Ubuntu Linux but in future will be easy to build against any UNIX flavor like *BSD, OSX and Windows that support POSIX shell

To better feel the power of what I did just start to taste Winamp that represent more than one technologies glued together into a SpatialBundle.

SpatialBundle is made for generic human that does not like complexity.Think my little children or my grandmother, peoples that does know about computer but want just make few direct click to object oriented thinks.

The process to manage a SpatialBundle is reduced to:

1) Download from internet or receive it by mail or by USB key or by CDROM or what else you think it's better for you..
2) Add exec attribute on the file
3) Double click on it

Then you have your application running

No root password
No installation
No dependencies required other than provided by the standard Ubuntu (Operative system) first installation.

SpatialBundle now support freedesktop menu and hidden configuration and local files.
When you start a SpatialBundle an icon appear into desktop and into tray icon.
The icon tray let you access to a little menu to better manage the package (About,Open,Send,Reset) i.e. the Send item let you send your bundle via mail (in the future by bluetooth like you can find into generic mobile phone) or send to Desktop or a selected folder...

At this point of my development cycle I think that there is nothing equivalent to the world like SpatialBundles they seems to be really unique.
I know that there is a lot of very closed technologies around here but nothing so extreme closed to an file/objects without any dependencies other that POSIX shell.

SpatialBundle are self protected against code injection so it's up to the distribution to provide catalog based key signed.
If code injection was made, SpatialBundle does not start at all.

The portability of a SpatialBundle is granted by using the most portable and available language that is POSIX shell.No Perl, no Python, no Ruby no other dependencies in term of language other than posix shell.
This help me to think in term of easy migration through OSs like OSX, BSD and finally Windows (why not!!).

Today I'm fine tuning the builder before release as GPL source code but you can freely use the SpatialBundle I already made now.

Hope this will help you to thread better your life

ioWinamp 5.54 Infodomestic Objects 0.9.30.9

Operazione "Feel Better" ;)

per i nostalgici
per chi non sa cos'è
per chi vuole provare
per chi ne ha bisogno
per chi non ne può fare a meno
per chi non passa a Linux perchè esiste esclusivamente per Windows
per tutto il resto del mondo...

ioWinamp5.54 SpatialBundle per Ubuntu 8.04 Hardy Heron

Screenshot e Download qui:

http://releasesinfodomestic.blogspot.com/

come al solito
1) scarica
2) aggiungi attributo eseguibile al file
3) doppio click sul file
4) Godi!

Nuovi SpatialBundles disponibili in Download

Ho inserito il seguente avviso nella MessageBox di pollycoke.net

Sono disponibili SpatialBundles freschi freschi:

ioOpenOffice3beta m17
ioOpera9.50.2042
ioFileZilla 3.0.10
ioFlock1.2.1
ioGthumb2.10.6
ioNautilusMultiviewJM (con le tab)
ioZim0.25

http://sourceforge.net/project/showfiles.php?group_id=199098

Costruiti su Ubuntu Hardy 8.04 come al solito non richiede installazione o password di root, ma semplicemente scaricate ed eseguito dal desktop dopo avergli aggiunto l'attributo di eseguibilità con il tasto destro sul file -> proprietà -> permessi oppure direttamente da terminale con il seguente comando:
$chmod +x ioPROGRAMMA

Nel link di download troverete anche:
ioGnomeCommander1.2.6
ioEvince2.22.2
ioFileRoller2.22.3
ioGedit2.22.1
ioGftp2.0.18 (con le iconcine personalizzate)

Tutto questo ioQUALCHECOSA è dovuto ad una forzatura mia per distinguere in modo netto rispetto alle versioni originali rilasciate dai rispettivi maintainers/distributori 
"io" sta per Infodomestic Objects ed è agganciato in modalita CaMel style.

Spero che possa fare cosa gradita :)

Istruzioni indolori per usare NautilusMultiview (Jared Moore) cone le tab:

Copiate lo SpatialBundle nella vostra cartella personale (evitate il desktop)

Aggiungete al pannello l'applet: Esegui applicazione...

Cliccate su: Sistema->Preferenze->Sessioni

Cliccate sul tab: Sessione corrente

selezionate la voce: nautilus --sm-config-prefix BLAHBLAHBLABH

cliccate su: Rimuovi

cliccate su: Applica

Non vi preoccupate di quello che osservate ovvero sparisce momentaneamente nautilus (niente di grave tra poco riappare e nella peggiore delle ipotesi un logout e login lo riavvia)

Tornate ora sull'applet Esegui applicazione... nel pannello e cliccate

Clicca su: Esegui con file...

vi si apre il selettore dei file

cercate nella vostra cartella personale lo SpatialBundle ioNautilusMultiviewJM2006.06.06_InfodomesticObjects0.9.29.2

(siete liberi di rinominarlo come volete)

Ora cliccate su: Esegui

Da questo momento in poi riparte Nautilus nuovo con le tabs abilitate...godete e replicatevi

[The Road To...] Lunedi 28 Aprile 2008 03:34 A.M.



Questo fine settimana lungo l'ho dedicato principalente a due attività:
1) Km e Km di mountain bike qui intorno i castelli romani
2) Avanzamento dei lavori sui SpatialBundles con finalmente la versione 0.9.x dalla quale si atterra direttamente alla 1.0 usando la numerazione di wine ovvero 0.9.x con x intero senza limiti mentre prima x era intero massimo 9 dopodiche si avanzava alla versione successiva.
Attualmente sto debuggando la versione 0.9.9 in quanto per qualche malinteso non si avvia più l'applicazione incorporata dalla tray.
Il problema è legato all'unset di alcune variabili di ambiente.
Ne approfitto per lavorare sul pacchetto ioAmuleAdunanzaFlamingo1.2 la quale versione funziona trasparentemente su Ubuntu Gutsy Gibbon 7.10, Ubuntu Hardy Heron 8.04 e Debian Lenny, mi ero ripromesso di lavorare anche sulla Xandros versione eeePC e lo faccio appena ho tempo di settare una chroot dedicata.
Il settaggio di una chroot Xandros verrà prodotta in questo modo:
• Memoria USB da 8GB (SD HC con adatttore USB)
• Installazione da DVD sulla memoria SD via USB
• Copia immagine dell'installazione su disco rigido
• Esecuzione di uno script che automaticamente monta l'immagine rw in loopback binding di /dev /proc nell'immagine montata e poi chroot.
In questo modo cerco di massimizzare la trasportabilità del chroot tra macchine differenti in quanto manipolo un singolo file (due con lo script di inizializzazione), controllo dello spazio occupato in quanto una volta saturata l'immagine disco ho una barriera per non saturare inconsapevolmente il disco che lo ospita (problema che mi si ripresenta spesso agendo indiscriminatamente con apt-get install o apt-get build-dep nelle chroot).

SpatialFactory0.9.9 presenta ora un codice nettamente ripulito.
Ora è possibile passare i classici parametri a linea di comando che questi verranno trasparentemente passati al binario dell'applicazione ospite.
passando l'opzione --help risponde l'help del Bundle se si passa l'opzione --help-all risponde l'help degli eseguibili binari
A titolo di esempio:

ioAmuleAdunanzaFlamingo1.2-WxGTK2.8.7-Ubuntu7.10 --help
########################################################################################
## Infodomestic Objects http://www.infodomestic.com/ forge.objects@infodomestic.com ########################################################################################
## Luca Cappelletti (C) 1995 - 2008 Released under GNU/GPL (www.gnu.org) #
## luca dot cappelletti at gmail dot com
##########################################################################
Usage: ioAmuleAdunanzaFlamingo1.2-WxGTK2.8.7-Ubuntu7.10 [OPTION]...

Defaults for the options are specified in brackets.

Configuration:
-h, --help display this help and exit
-hh, --help-all display all options you can pass directly to the binary
-r, --reset, --restart reset and restart the main application program
-f, --free free the cache and clean the memory stopping running processes

Mentre se passo il parametro --help-all (funziona solo con lo SpatialBundle in cache e quindi dopo averlo eseguito la prima volta) ritorna:

amule --help:
Usage: amule [-v] [-h] [-i] [-geometry ] [-d] [-o] [-r]
-v, --version Displays the current version number.
-h, --help Displays this information.
-i, --enable-stdin Does not disable stdin.
-geometry: Sets the geometry of the app.
uses the same format as standard X11 apps:
[=][{xX}][{+-}{+-}]
-d, --disable-fatal Does not handle fatal exception.
-o, --log-stdout Print log messages to stdout.
-r, --reset-config Resets config to default values.

ed2k --help:
aMule ED2k link parser v1.1.1

Usage:
--help Prints this help.
--version Displays version info.

ed2k://|file| Causes the file to be queued for download.
ed2k://|server| Causes the server to be listed or updated.
ed2k://|serverlist| Causes aMule to update the current serverlist.

Come vedete in sequenza elenca diligentemente gli help dei singoli binari con bit eseguibile prensenti nell'applicazione incorporata.
E' un processo creato automaticamente durante il build del bundle.

Qualsiasi parametro non contemplato nell'elenco dei vari help standard verrà passato direttamente al binario principale dell'applicazione (in questo caso 'amule')
Per evitare errori inaspettati è sempre meglio passare i parametri tra virgolette "" in questo modo anche errori di parsing del codice possono essere raggirati.
E' mia intenzione fare in modo che l'utilizzatore abbia carta bianca nel passare parametri arbitrari ai multipli binari eseguibili presenti nell'eventuale applicazione ospite (ad esempio aMule ha due binari uno è 'amule' l'altro è 'ed2k'), penso ad applicazioni del calibro di KOffice dove la cartella degli eseguibili presenta tutti i binari di applicazioni variegate come KWord KChart i quali meritano un eventuale trattamento dedicato.

Ho cambiato il tema per le applicazioni GTK vestendo ora Murrine che fortunatamente è anche standard in Ubuntu 8.04. La versione del tema è la compact che riduce lo spreco dello spazio del monitor cosi da massimizzare l'usabilità nei sistemi UMPC tipo eeePC con schermo max 10 pollici a 1024x768.

Dal punto di vista dello sviluppatore ora lo SpatialBuilder 0.9.9 capisce se si sta lavorando in un terminale/screen o dal desktop e si comporta di conseguenza per il feedback.
Nel secondo caso fornisce il feedback da una console xterm che verrà automaticamente chiusa al termine del build.Dopo questa fase viene eseguito il file manager del sistema host per puntare al pacchetto costruito.E' in grado di manovrare GNOME Nautilus, KDE Konqueror, KDE Dolphin, ROX Filer, XFCE Thunar, nel caso usa come fault-back una session xterm puntata alla cartella di build dalla quale è possibile operare il test o le classiche manipolazioni sui file.
Essendo il build basato su servo-terminale è possibile costruirci intorno sistemi automatizzati per build multipli.

Arrivare alla 1.0 significa fornire agli sviluppatori, manutentori, packagers uno strumento integrato semplice che permette, basandosi su elementari poche regole, di costruire uno SpatialBundle da poter distribuire a tutti liberando l'utilizzatore finale dall'egemonia centralista dei package manager catalog based di qualsiasi titolo (esempio: apt,rpm,yum.PackageKit,pkgsrc, etc. etc.).
Con gli SpatialBundle finalmente il catalogo sarà solo un servizio a valore aggiunto e non una necessità intrinseca alla struttura come lo è oggi (usare i deb al di fuori della gestione di apt è da folli).
SpatialBundle si vuol inserire senza sostituire ma integrandosi nell'ecosistema della distribuzione del software e più in generale di dati a qualsiasi titolo (anche fosse un semplice film).
In futuro sarà possibile ad esempio distribuire un film incorporato in uno SpatialBundle con un player dedicato e fare in modo ad esempio che sia visualizzabile anche su macchine che non possono avere installato un player per motivi di licenza o altro.
L'utilizzatore in questo caso si limita a ricevere il file e cliccarci sopra ed il film viene eseguito in visione.
Sono le 4.50 direi che posso andare a sdraiarmi che alle 6.45 mi devo preparare per andare al lavoro...
Chiudo la sessione "Macinacodice" aperta giovedi sera...
per ora è tutto a presto :)
Luca Cappelletti
http://developer.infodomestic.com
luca dot cappelletti at gmail dot com (Mail, GTalk e MSN)
luca dot cappelletti (Skype quando mi ricordo di accenderlo)

[The Road To...] Domenica 9 Marzo 2008

Questi due giorni li ho passati nello sviluppo della versione 0.8.9.2 dello SpatialBuilder che è la tecnologia integrata in uno SpatialFactory produttore di uno SpatialBundle che contiene un CrossBundle.

Nella considerazione di funzionamento multipiattaforma ho dovuto rivedere l'utilizzo della progress bar di zenity nei nuovi termini multipiattaforma e quindi cominciare ad integrare le widgets di dialog, la quale progress bar viene definita "gauge".

Le widgets dialog non sono installate di default su tutti i sistemi ed in particolare non lo è in Ubuntu Linux Hardy Heron 8.04 e quindi il suo utilizzo è delegato alla presenza di un precompilato embedded come payload

Il problema del precompilato è la necessità di fornire un binario per piattaforma rompendo cosi la premessa di trasparente multipiattaforma dello SpatialBundle che è basato, per ora, sullo scripting shell POSIX con qualche richiamo specializzato a bash (DEPRECATED da risolvere).
Il binario multipiattaforma in oggetto è relativo solo alla tecnologia di building per sviluppatori SpatialBuilder quindi comunque rivolto ad un bacino di utenza più specializzata e tollerante agli attriti cognitivi o eventuali fine tuning forzati.
Il costo di manutenzione di sviluppo multipiattaforma di dialog, se confrontato a quello attuale del solo SpatialBuilder, è alto, in quanto il suo sviluppo richiede una compilazione completa per piattaforma cosa che non avviene con bash (il quale richiede solo fine tuning sulla piattaforma testata).
L'utilizzo dei servizi dell'host è fortemente promosso (zenity,kdialog).
Dialog deve rappresentare, lì dove è necessario e possibile, un fault back di emergenza.

SpatialBundles piccola presentazione presso pollycoke.net

In seguito al presente articolo su http://pollycoke.net
lavorando su un progetto analogo mi sono sentito di intervenire con un post per esplicitare meglio il mio lavoro:

Buongiorno a tutti,

vorrei portare alla vostra attenzione un progetto tutto italiano che sto sviluppando con certosina pazienza che cerca di risolvere una buona parte dei problemi introdotti da tutti i sistemi in Bundle oggi esistenti.

Alcuni riferimenti diretti qui:

http://developer.infodomestic.com
https://sourceforge.net/project/showfiles.php?group_id=199098

Di seguito lo skeleton che sto usando per la costruizione del Bundle:

http://it.wikipedia.org/wiki/SpatialBundles

in particolare uno scambio di punti di vista con Alexander Larsson

http://lists.freedesktop.org/archives/xdg/2007-September/008812.html

In poche parole uno SpatialBundle è un Bundle semicompleto che vive in un file e necessita quasi esclusivamente per funzionare della shell POSIX (ora bash ma poi dash compatibile) e di xmessage per alcune interazioni.
Ad oggi lo sviluppo avviene tramite Ubuntu quindi sfrutto anche una componente di zenity e della system tray per migliorare l'esperienza di ritorno con l'utente, ma ho intenzione di rendermi indipendente anche da loro.

Alcune differenze dagli altri sistemi ormai noti come glik klik AppDir & co sono:

Vive in un file ed in quanto tale è manipolabile come un file.
Non necessita di istallazione 1 programma = 1 file = 1 click per eseguirlo (a meno del doppio clik)
Non necessita di infrastrutture esotiche tipo FUSE
Non necessita di accesso root
Non necessita di preinstallazione di programmi proxy tipo klik
Si comporta come un eseguibile al pari di glick ma con qualche riserva in quanto è un file shell con il payload incorporato (usa il codice di makeself/loki)
Lavora in ambiente di memoria protetto e non permette il code injection in quanto ogni esecuzione del bundle ha un controllo checksum e crc di consistenza.
Non usa file immegine cramfs o altro.
Non sporca il file fstab
La sua architettura interna è 100% ROX Application Directory (ho inserito anche il proxy standard AppDir) compatibile e presenta una compatibilità in via di miglioramento con le Application Bundle di OSX/NEXTSTEP.
In particolare se con il ROX filer si visita la cartella Programs che contiene la cache dello SpatialBundle è possibile vedere direttamente un'icona in stile ROX ed avviare dalla cache l'applicazione (operazione non necessaria).

L'esecuzione del Bundle produce un menu contestuale presente nella tray per il controllo primordiale del Bundle stesso compresa la rimozione della cache (che viene comunque rimossa ad ogni riavvio del computer).
E' progettato per venire incontro alle esigenze della "Nonna".
Soffre di alcune latenze al primo avvio che sono funzione dell'espansione del file nella cache.
Sto progettando un metodo statistico che cone le dovute premesse conservative migra la cache da disco a ram pura per velocizzare l'avvio di applicazioni pesanti (ad esempio OpenOffice).

Vorrebbe essere multipiattaforma attaversando GNU/Linux - BSD - OSX - Windows (ovvero li dove è possibile installare una shell standard POSIX o al limite bash).

[The Road To...] Domenica 14 Ottobre 2007

Mattina:
Riduco al minimo l'utilizzo di zenity in favore di xmessage prima di finire di mettere completamente a punto ioDialog che rappresenta l'oggetto di dialogo di Infodomestic Objects (wrapper a tutte le forme di widget dialogs disponibili sulle distribuzioni).
Test su Ubuntu Dapper, Ubuntu Feisty, FreeBSD 6, PCBSD, Sun Solaris 10
TODO: pulizia zenity con xmessage
La dicitura:
xmessage -center -buttons Yes,No -default No -print message
scrive il messaggio "message" con i pulsanti [Yes][No] e default evidenziato su [No], cliccando su un pulsante ritorna il nome del pulsante.
10:59
99% delle dipendenze a zenity sono state escluse e sostituite dal più flessibile xmessage.
Rimane la principale dipendenza che permette la manipolazione del system tray elementare.
A differenza di Zenity con xmessage è possibile integrare testo di Help per le scelte da operare.
Nei messagi di conferma dove compare solo il classico testo piu pulsante tipo:
--------------------------------------------------
"Ciao tutte le cose sono state svolte!!"
[OK]
--------------------------------------------------
Ho inserito un delay di 5 secondi per auto chiudersi.
Dipendenze da risolvere:
System tray entry per il primo menu e File selector per la scelta di destinazione del Send to...
Questi due componenti possono essere completamente riprogrammati con FLTK o simili.

11:24
Trunk SpatialFactory 0.8.8
0.8.8 usa xmessage per comunicare.
Si aspetta due file proxy di nome: ioNomeProgramma e ioWrapper in Contents/Resources/bin per la gestione dei binari reali

12:47
Attualmente nella modalità --silent si perde completamente il controllo della gestione del'oggetto, ovvero non si possono modificare gli attributi ne inviare messaggi per richiamare evetuali metodi (come per esempio il metodo Remove).
E' necessario introdurre un punto di ingresso sicuro tramite il file system come per esempio $HOME/Objects all'interno del quale replicare la vista di ioDock e permettere di accedere ai metodi esposti nel tray:
About
Open
Send
Controls
Remove

Quindi ioDock può far riferimento diretto a $HOME/Objects

Ad ogni esecuzione diretta copia l'oggetto ioMenu in $HOME/Objects ed esegue $HOME/Objects/ioProgrammaMenu --Open
Ad ogni Remove rimuove anche il relativo $HOME/Objects/ioProgrammaMenu
Se si esegue Open e ioProgramma non è disponibile allora autorimuove $HOME/Objects/ioProgrammaMenu e rilascia un messaggio di avvertimento.
Ciò preserva da evenutali condizioni di inconsistenza dove è presente il Menu ma non il programma.
ioProgrammaMenu è uno SpatialBundle

14:58
Primo wrapper 100% convertito in Object Rexx.
Nel frattempo la legna nel camino viene divorata dalle fiamme tramite una funzione gradino del tipo: Ciocco umido->Brace ... non c'è gusto
Devo cambiare notebook a passare a qualcosa con monitor max 15pollici, case alluminio, doppio processore 64bit super efficiente, batteria eterna, wifi e bluetooth, super scheda grafica 3D OpenGL con tanta RAM non condivisa.Ma i Powerbook ultima serie ci si avvicinano?Vedremo.

20:45
Mollo tutto e mi faccio una minidose di tenente Colombo e poi Heroes a tutto spiano.Rexx puo aspettare.
Dopo vomito pe la giornata in modalita macinacodice...ora mi godo il trip televisivo.

[The Road To...] Sabato 15 Settembre 2007

I post The Road To vengono prodotti con tomboy in modalita macinacodice.
Questi poi vengono tenuti in stagionatura in .tomboy fino a quando non mi rendo conto che mi sto ricordando di doverli postare!!!

---

18:00
E' dalle 9:30 di questa mattina che sono testa chinata sulla tastiera ad emettere flussi di bit.
Ho preparato un ambiente di runtime per REXX tramite Regina.
Ora si clicca sul Bundle ioReginaREXX e si avvia un terminale dedicato all'interno del quale è disponibile l'ambiente interpretato di Regina e quindi possibile passargli uno script .rexx da eseguire.
L'ambiente ha con se tutte le variabili di ambiente settate e disponibili, nonchè una shell ristretta.

Penso che gli sviluppatori di applicazioni desktop che richiedono un'interfaccia grafica, oggi dovrebbero preoccuparsi di offrire con la stessa applicazione delle interfacce separate e dedicate per classi di dispositivi.
Ad esempio:
Personal computer con monitor da almeno 8/10 pollici
Dispositivi mobili con monitor 4/8 pollici
Dispositiv mobili con monitor max 4 pollici.

Insomma la stessa applicazione ricompilata per un Nokia N73, per un Palm Tungsten, Per un Nokia N800, per un table da 10 pollici, per un iBook 12 fino a un desktop da 20 pollici, etc etc... dovrebbero avere delle interfacce grafiche disegnate esplicitamente per quel tipo di visualizzazioni.
E' lo stesso problema che i designers web incontrano ed affrontano già da tempo.
Quindi mi auguro che in futuro essi sviluppano più di una interfaccia dedicata.
Oggi è possibile pensare seriamente all'utilizzo di interfacce AJAX locali, chiaramente supportate da motori di rendering superveloci che tengono il passo con i widget classici.

20:49
Compilato e "Bundlizzato" ioLibnotify che verrà usato come componente di notifica dagli SpatialBundles.
Sarà onnipresente in ogni Bundle come carico pagante da 405Kilos
Il Dock tray implementato già da almeno una settimana funziona a meraviglia.La sua garanzia di funzionamenteo è strettamente vincolata all'utilizzo di Ubuntu Feisty.Questo concetto necessità di seria revisione ponendo in primo piano elementi quali: indipendenza dal gnome -panel e dal system tray applet di gnome.
In poche parole potrebbe essere necessario prendere in considerazione un pannello gtk/gnome agnostico che puo girare ovunque e che abbia un system tray bay standard che accetti icone svg/png da 128px.

Devo costruire un sistema di notifica basato su named pipe e non su librerie da compilare.
Il sistema, li dove presente, esegue il faultback a libnotify altrimenti esegue la sua notifica nativa da implementare con widget leggeri e super specializzati.

Il prossimo sistema di notifica sarà basato su OSD per operare un rinforzo informativo sulle attività dei Bundles.

Le notifiche devono poter operare ed essere esplicitate anche in una console.

Infodomestic Objects non vuole reinventare un mondo su tutte le piattaforme come sta riuscendo egregiamente Gnome tramite le sue librerie specializzate, ma vuole dare una forma al mondo che già esiste utilizzando scalpello e collante.

Mi è stato chiesto da un ragazzo americano di creare il Bundle di Pidgin.
La mia attuale toplist comprende:

GIMP
Calcolatrice
Terminale
Text Editor
Browser Web
Calendario
Thunderbird
Rubrica condivisa
Pidgin
Gnumeric
Abiword
Rhythmbox

E' assolutamente fondamentale avere canvas con un widget crossplatform leggero che possa integrare una libreria di parsing e rendering Web2.0 (XHTML CSS2 ECMAScript/Actionscript).
Con questo canvas ultraspecializzato che può essere eseguito in qualsiasi environment X sarà possibile integrare le applet Dashboard di Apple, Google e Yahoo ed eseguire direttamente materiale Flash (per quelle Apple è necessario un ulteriore layer di adattamento che traduce le chiamate a OSX).
Questa peculiarita è un KillerApp per il Desktop Linux e dovrebbe essere seriamente presa in considerazione.
Qualcosa si muove nella giusta direzione grazie a KHTML ed incredibile a dirsi: Apple stessa.
WebKit è una tecnologia che emerge grazie ai lavori di Apple su KHTML e presto sarà pienamente disponibile anche per GTK.
Epiphany su WebKit è gia in lavorazione e porterà degli ottimi risultati.
Ci si può chiedere sul perchè non supportare Gecko nell'incarnazione XULRunner, la risposta è che ancora non ritengono il caso di sganciarsi definitivamente dai widget XUL based (il quale di per se è un ottimo linguaggio di marcatura per widget tipo GLADE).Ci sono dei timidi binding ma la leggerezza e l'integrazione nativa è ancora utopia per questo progetto megalitico.
Mozilla è ancora un mondo a se stante e cambieranno seriamente registro nel momento che WebKit si sarà pienamente diffuso erodendo quote a Gecko.
Installare Mozilla, oggi, è l'equivalente impegno di installare Java.
E' un ambiente di esecuzione generico con widget specializzati per il rendering web, ma non dista molto dal runtime Java per principi. Infatti possiamo costruire aplicazioni verticali specializzate ed eseguirle con lo XULRunner.
Il principio è ottimo ma l'implementazione è troppo pesante in termini di spazio occupato e latenze di parsing.
Questo è quanto riguarda il classico Firefox, ma qualcosa si sta seriamente muovendo in seno a Mozilla e Minimo è gia una sua risposta concreta.
Lo spinoff di Thunderbird potrebbe essere un primo segno di tentivo di ottimizzazione dei gruppi di lavoro.
Devono dare una risposta concreta altrimenti crolleranno sotto il proprio peso.

23:54

Prima di passare al nuovo giorno...
Con l'utilizzo del notify ho integrato uno screenshot dell'applicazione che si va avviando.
Il feedback è immediato in quanto la rappresentazione non è tradotta con un'icona approssimata, ma diretta con una fotografia del'applicazione stessa.

Packaging Gaim into ioGaim2.0 for feisty IOL2007






apt-get source OK
configure && make && make install OK
preparing Bundle package..
checking Icons...

Wine 0.9.36

Compiling wine 0.9.36 after installed all -dev packages related to wine activating all possible options.

Building: ioWineIsNotAnEmulatorFullOptionalFeisty0.9.36 to build a standalone Bundle

Test di Applicazioni Windows

Con la nuova versione di Wine è possibile far girare applicazioni Windows in Infodomestic Linux piu velocemente.
Avrei intenzione di testare per distribuire piccole applicazioni windows.
In test:

FrameShow
Bopupmess
7zip
PicaJetFX

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