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[The Road To...] Windows Manager Changes


Reintroduco il tasto "Chiudi" posizionandolo nell'angolo a sinistra. Elimino il tasto Massimizza e lascio Minimizza nell'angolo a destra.
RATIONALE:
I controlli GTK generici richiedono, nelle loro varie configurazioni, anche la presenza del tasto Chiudi della finestra, diversamente l'utente potrebbe non riuscire ad usare completamente l'interfaccia in modo consistente.
E' un problema di integrazione tra le tecnologie che va risolto a monte..forse Freedesktop è il luogo ideale.
Doppio click sulla barra della finestra produce la massimizzazione.E' una funzionalita nascosta in quanto ridondante alla capacita di estensione manuale dell'utilizzatore.
In pratica la persona è in grado, utilizzando l'angolo in basso a destra della finestra, di modellare la stessa a proprio piacimento e quindi anche massimizzarla, ma non minimizzarla o chiuderla completamente.
Cosi ho deciso di esplicitare visualmente le due funzioni di Chiusura e Minimizazione tenendole adeguatamente separate tra loro per evitare errori dovuti all'imprecisione di puntamento.
Sfrutto, in questo caso, anche la legge di Fitts per migliorare la capacita di puntamento in quanto le due funzionalita sono agli estremi degli angoli della finestra.
Considerando che la chiusura della finestra è un evento disastroso, ponendo il tasto a sinistra (mentre normalmente lo si aspetta a destra grazie alla diffusione di Windows e OSX) l'utilizzatore ha a disposizione piu tempo per ragionare e controllare la compulsivita (conosciuta come click isterico).
Dai test che ho eseguito, risultano diminuiti i casi di chiusura accidentale della finestra.
L'eliminazione del pulsante di Massimizzazione pulisce l'interfaccia grafica riducendo la complessita.
La funzionalita è comunque presente usando il menu contestuale sulla barra della finestra e comunque cliccando due volte sulla stessa.

L'albero della vita

Qui riassumo la situazione attuale della frammentazione delle distribuzioni Linux per avere un quadro strategico piu immediato.
Il quadro riprende cronologicamente e storicamente le distribuzioni numericamente piu diffuse, a queste vanno aggiunte centinaia di distribuzioni meno diffuse e molto piu specializzate...

Radici del 1992:

SLS

1993:

1) Slackware
2) Debian

1994:

1) Suse
2) RedHat

Da questo punto in poi comincia la grande scissione secondi questo schema:

SLS->Slackware->
Slackware->S.u.S.E.->SuSE
SuSE->Sun Java Desktop System
SuSE->SUSE

Slackware->Vector
Slackware->SLAX
Slackware->Minislack
Minislack->Zenwalk
Slackware->Frugalware

Debian
Debian->Corel Linux->Xandros
Debian->Lindows->Linspire
Debian->Linex
Debian->KNOPPIX
KNOPPIX->Morphix
KNOPPIX->Kanotix
Debian->MEPIS
Debian->Ubuntu
Ubuntu->Kubuntu
Ubuntu->Xubuntu
Debian->Damn Small Linux

RedHat
RedHat->Connectiva->Mandriva
RedHat->Mandrake->Mandriva
RedHat->Red Flag Linux
Mandriva->PCLinuxOS
RedHat->Ark Linux
RedHat->Fedora Core
Fedora Core->FoX Linux
RedHat->CentOS
RedHat->rPath
rPath->Foresight
RedHat->White box

CRUX
CRUX->Arch Linux

Gentoo
Gentoo->VidaLinux/VLOS
Gentoo->Kororaa

Manca molto materiale ma tutto è riducibile a questo.

[The Road To...]

Quando Mario attiva la cache con io SpatialBundle questo deve rimanere autoconsistente attraverso l'uso di Maria ed altri utilizzatori.
Cio implica che le modifiche dinamiche al proprio Desktop devono avvenire TUTTE localmente in $HOME/.local
Devono essere eliminate le modifiche nella LiveDir.
Mario ha i diritti in scrittura nello ioSpatialBundle in caching quindi è l'unico che potrebbe scrivere nella LiveDir mentre Maria ha solo diritti in lettura rimanendo penalizzata in scrittura nella LiveDir.
La LiveDir viene eliminata a favore di un metodo dinamico in caching: DinamicCacheLiveDir presente in /tmp/ioSpatialBundle_DinamicCacheLiveDir_Maria/ costruita semplicemente con:
export PROGRAMMA=ioSpatialBundle
export PERSON=whoami
export CacheLiveDir=$PROGRAMMA"_DinamicCacheLiveDir_"$PERSON

[The Road To...]

Bisogna tener conto che Manuela potrebbe voler/dover passare un file allo SpatialBundle per poterci operare sopra.
Potrebbe operare in questa direzione trascinando il file sullo SpatialBundle oppure passare in qualche modo il parametro a linea di comando o tramite un'associazione MIME esempio:

$ioGftp ftp://manuela@ftp.infodomestic.com

In questo caso lo SpatialBundle deve essere in grado elegantemente di poter prendere qualsiasi parametro $1 in ingresso conservarlo gelosamente e portarlo all'attenzione del CrossBundle ed in particolare del file ultimo eseguibile in questo caso in:

/Programs/ioGftp/Linux-ix86/bin/gftp ftp://manuela@ftp.infodomestic.com

Questo comporta che lo SpatialBundle rende accessibile globalmente la $1 esportandola definitivamente a runtime per i sottoprocessi con un comando del tipo:

export $PayLoad=$1

da quel momento in poi qualsiasi script puo conoscere il valore del $PayLoad inteso come carico da assegnare al CrossBundle (inserire in SpatialBundleToDo)

[The Road To...]

Il rispetto del versioning avviene in compilazione dove il compilato deve rispettare il prefix contenendo anche il numero di versione.
Questo processo è potenzialmente indipendente dal nome dello SpatialBundle il quale è un file nominabile come si vuole.
Esempio:
Compilazione con
$./configure --prefix=/tmp/Programs/ioWine0.9.8/Linux-ix86
e SpatialBundle di nome
ioWine

Per questa ragione è opportuno inserire con precisione il numero di versione nel file ioWine0.9.8_SpatialFactory.sh tale da permettere al builder di sapere dove costruire il dinamic disk cache.

In questo modo si puo aggirare il problema di necessaria sincronia tra il nome dello SpatialBundle che segue regole di apparenza e il nome della destinazione compilata che segue la coerenza di versioning per evitare conflitti.

Di conseguenza è possibile avere anche 4 file SpatialBundle di nomi vari e puntare allo stesso programma con 4 versioni differenti.

Esempio di differenze tra /tmp/Programs/ioJava1.4 e /tmp/Programs/ioJava1.5 con eventuali SpatialBundles di nome ioJava e ioJava2

Cestino in Nautilus

Sarebbe interessante integrare il cestino in Nautilus tale che sia piu immediato cancellare un file semplicemente trascinandolo nel cestino della finestra attiva.
L'uso del cestino nel Desktop necessita un ulteriore movimentazione e disposizione delle finestre per permettere il trascinamento.
Mentre l'uso del cestino nella barra necessita di un icona di dimensioni maggiori rispetto a come viene presentata la bottom bar in Ubuntu.

Vorrei vedere se è possibile integrare il Cestino nell'elenco dei Device e non in quello dei Bookmark del riquadro laterale delle Risorse a sinistra.

Di seguito una patch dalla comunita:

http://mail.gnome.org/archives/nautilus-list/2007-March/msg00095.html

Un metodo molto banale consiste in:

Creare un bookmark alla cartella $HOME/.Trash di nome Cestino.
Cambiare icona alla cartella $HOME/.Trash e metterci un cestino.

A questo punto il bookmark compare nel riquadro laterale con la dovuta icona e pronto a ricevere dati da cancellare.


Bisognerebbe eliminare il tasto di chiusura del riquadro.E' un elemento non utilizzato dalle mie "Personas" (su Wikipedia).

Mi aspetto che eliminando il pulsante di chiusura abbia come conseguenza una maggiore pulizia dell'interfaccia visuale e sopratutto evita uno stato di inconsistenza visuale quando anche per errore (casi di click isterico) il riquadro laterale venga chiuso inavvertitamente.
Il mio utente geek test di riferimento risponde dicendo che è sufficiente andare in Visualizza->Riquadro Laterale oppure premere F9.
Ma rispondo che sono due funzioni nascoste e che Manuela deve essere istruita (aumento del carico cognitivo) e che cio comporta il trasferire il carico di memorizzazione dal mondo esterno (l'interfaccia che si osserva direttamente) alla memoria interna (la memoria del nostro cervello).

Test eliminazione tasto "Chiudi" dalla barra della finestra


Nelle mie osservazioni ho notato che Manuela e Barbara (Personas) tendono a confondersi sulla scelta per chiudere l'applicazione usando o il tasto di chiusura finestra o la voce "Esci" dal menu dell'applicazione.
La scelta di Mac OSX è quella di dividere le funzionalita tra gestione manipolazione applicazione (finestra) e gestione applicazione cosi che se chiudo la finestra l'applicazione rimane aperta ma minimizzata mentre se Chiudo l'applicazione viene chiuso tutto.
A mio avviso, nonostante apparentemente razionale, la scelta è piuttosto fuorviante perche ancora oggi viene svolta una scelta da geek tecnologo!!! Dove l'istituzione "Finestra" <> "Applicazione" la fa da padrona.
Nella pratica non è cosi per il 99% dei casi.
Una finestra = Una applicazione tale che la sua manipolazione spaziale ad oggetti deve fornire un feedback consistente di completa integrita.
L'utilizzatore vede un oggetto (Finestra + applicazione in essa contenuta) e lo considera, come le cose nella realta, un oggetto unico composto da attributi (dati vari) e metodi (funzionalita varie).
Con questa premessa nei casi generali ci si ritrova ad avere una duplicazione di una funzionalita chiave quale quella della chiusura dell'applicazione (sia tramite il pulsante di finestra sia tramite la voce del menu dell'applicazione File-> Esci).
Cio comporta confusione specialmente nei casi dove l'applicazione tende a rimanere inconsistente se viene chiusa (dicesi bruscamente) dal pulsante della finestra.
La mia visione sarebbe quella che il gestore di finestre sia finemente integrato con l'applicazione stessa tale che l'azione di chiusura dal pulsante della finestra sia una reale chiamata equivalente alla voce File->Esci o File->Chiudi o File->Quit dell'applicazione.
Da oggi testo sulla mia pelle la completa eliminazione del comando di chiusura della finestra per cercare di notare operativamente gli attriti cognitivi durante un quotidiano utilizzo.

Da questo momento sarò costretto ad usare la voce di menu per chiudere l'applicazione.
Nel caso dovessi trovare difficolta per qualche applicazione che non prevede la voce allora posso far riferimento all'uso del tasto destro (AAAAarrrgh!!)

Patch per GMail Notify

Pagina ufficiale di GMail Notify

Aggiunta patch per permettere la connessione sicura in tunnel https quando si apre nel browser

WineHQ bug hunters...

E' incredibile la professionalita e la super velocita nel seguire i Bug entry nel sito winehq.com

8306
8321
8322
8323

Tempo zero ed ho ricevuto un feedback potentissimo che mi ha aiutato a risolvere piuttosto velocemente i problemi e riesumare un problema nativo di wine che verra presto risolto...

Wine 0.9.36

Compiling wine 0.9.36 after installed all -dev packages related to wine activating all possible options.

Building: ioWineIsNotAnEmulatorFullOptionalFeisty0.9.36 to build a standalone Bundle

Test di Applicazioni Windows

Con la nuova versione di Wine è possibile far girare applicazioni Windows in Infodomestic Linux piu velocemente.
Avrei intenzione di testare per distribuire piccole applicazioni windows.
In test:

FrameShow
Bopupmess
7zip
PicaJetFX

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